Qualche giorno fa il quotidiano La Repubblica ha pubblicato i dati di un sondaggio Demos-Coop (http://www.demos.it/a00610.php) sulle parole più utilizzate dagli italiani (http://www.repubblica.it/politica/2011/07/18/news/nuovo_dizionario_italiani-19258877/index.html?ref=search).
Ilvo Diamanti ha commentato i risultati dai quali risulta che parole come “energia pulita” , “bene comune”, “solidarietà” e “cooperazione” sono diventate popolarissime sulla nostra penisola. Concetti tutti distanti dal sistema energetico ereditato dalla rivoluzione industriale e dal mito della “crescita illimitata”. Le parole appunto! Rappresentazioni allusive del cambiamento in corso, da utilizzare con intelligenza, con rispetto e quasi moderazione. Parole vecchie e desunte e nuove e coraggiose, queste ultime ancora trascurate dalle notizie che ci trasmettono televisioni e radio o dai discorsi di politici che dicono per non dire e che affermano qualcosa un giorno e il giorno seguente sono subito pronti a ritrattare.
Ma per dare peso alle parole bisogna indagarne il significato, studiarne il senso e saperle utilizzare a proposito. Da qui l’idea di realizzare una sequenza logica di 462 slide in formato Power Point per confermare l’emergere di significative innovazioni e l’abbandono di vecchie soluzioni e riscrivere un racconto dell’energia adeguato al cambio di paradigma già in corso. Una discontinuità senza clamore ma irreversibile, imposta dal declino dei fossili e dei grandi impianti centralizzati e anticipata dal ricorso a fonti territoriali rinnovabili e dalla riduzione dei consumi. Ho percepito l’utilità di questo racconto per immagini, subito dopo la splendida vittoria dei SI ai referendum di Giugno, per eventualmente offrire a studenti e insegnanti, operatori e lavoratori del settore, amministratori e consumatori, suggestioni e materiale di informazione altrimenti difficilmente reperibili in forma organica e sintetica. I dati esposti in grafici, immagini, proposizioni concise, sono i più aggiornati disponibili e possono essere organizzati e utilizzati liberamente. L’accesso è “copyleft” come si usa dire per tutto quel materiale sul web che diventa condiviso, libero e aperto ad essere arricchito.
Il filo conduttore di questa documentazione è quello esposto nel libro “Cercare il sole, dopo Fukushima” (2011) di cui ho già parlato in questo blog (http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/06/04/un-libro-per-il-referendum-e-oltre/115744/). E come nel libro, le slides elaborate trattano l’energia come un bene comune, ne valutano i risvolti sia dal punto di vista ambientale che climatico, ne considerano gli effetti per l’economia e il lavoro, ne sottolineano il beneficio democratico. Il modello della crescita indefinita è analizzato come percorso senza via d’uscita e sono ampiamente trattate le implicazioni sui nuovi stili di vita, sull’occupazione, sulla riduzione dei consumi di materia ed energia: in sostanza il punto di vista che traspare è quello della prevalenza della vita sull’economia.
Il database di quasi 500 slides, consultabile dal sito www.energiafelice.it, è suddiviso in 8 sezioni in cui si parla dei limiti del sistema energetico attuale, della crisi e della transizione energetica cui siamo obbligati, del nucleare e del suo rifiuto in Europa, delle fonti naturali rinnovabili e delle amministrazioni territoriali che devono fare i conti con stili di vita rinnovati. Il tutto per usare con un significato riconosciuto e in un contesto pubblico parole preziose che abbiamo nel nostro dizionario e che costituiscono, se accompagnate dai fatti, una scelta di opportunità a disposizione per la democrazia, la partecipazione, la risposta alla crisi.
In dettaglio, le sezioni in cui il database è suddiviso sono:
- Il racconto della nuova energia;
- I limiti del sistema energetico attuale;
- La crisi e la transizione energetica;
- No al nucleare, dall’Italia all’Europa;
- Energia e crisi climatica;
- Le fonti naturali rinnovabili;
- Efficienza e rinnovabili: politica energetica, economia e lavoro;
- Energie naturali sul territorio: amministrazioni e stili di vita.
Buona consultazione!