da il manifesto del 14/01/2010
L’ex segretario Cgil e capogruppo di Sel: Non possiamo rinunciare all’unità della sinistra
Matteo Bartocci
«Escludere Rifondazione dalla coalizione in Lombardia che si oppone a Formigoni e alla Lega sarebbe un errore gravissimo sul piano politico e anche sul piano sociale».
Mario Agostinelli, otto anni da segretario regionale della Cgil ed ex capogruppo indipendente del Prc in regione oggi passato a Sinistra ecologia e libertà, non è sospettabile di nostalgie neoidentitarie o di afflati nuovisti. «Penati e Martina (candidato governatore e segretario lombardo del Pd, ndr) la devono smettere di spingersi al centro con pregiuziali inaccettabili se si guarda alla pericolosità della destra in questa regione. Anche per me l’identità comunista non basta più da sola a esprimere un’idea di sinistra ma per l’opposizione a Formigoni Rifondazione è semplicemente essenziale», spiega Agostinelli.
Perché la falce e martello è essenziale?
Perché la Lombardia è il vero laboratorio politico di questa destra. I ministri lombardi sono scesi a Roma con le idee molto chiare. Gelmini e Tremonti politicamente sono nati qui.
Lo scudo fiscale e i tagli alla scuola sono stati pensati qui. Il welfare trasformato in voucher e il trasferimento di servizi pubblici ai privati sono partiti da qui. Se ne parla poco ma in Lombardia c’è la crisi industriale più grave d’Italia. Ci sono un milione di immigrati, la Lega avanza anche tra i lavoratori. E Milano non è più l’avanguardia produttiva del paese. Con 1.600mila persone iscritte ai sindacati perfino la candidatura di Pezzotta crea problemi al centrosinistra. La ‘ndrangheta è ovunque, ci sono due assessori in galera… escludere la falce e martello deriva solo da cattiva ideologia. Ma «riformisti de che», come dite voi a Roma.
Penati però insiste: non vuole i comunisti.
Ma il Pd sbaglia a farne una questione di principio. Tra l’altro senza falce e martello regala sicuramente la regione a Formigoni e al Carroccio. Tra di noi ci sono già idee diverse eppure l’alleanza si fa. Per esempio sul federalismo non la pensiamo affatto come Penati.
Lui dovrebbe coagulare attorno a sé tutte le forze contrarie a Formigoni come ha fatto nei primi due anni alla provincia invece di lanciare anatemi incomprensibili. L’opposizione a Formigoni significa contrastare un modello sociale terrificante. Per questo è una questione nazionale. E il Pd non può affrontarla con una deriva centrista e moderata scegliendo di volta in volta tra sinistra e Udc. Se si inizia a discutere escludendo Rifondazione io non ci sto.
E cosa farà Sinistra e libertà?
Il caso pugliese ha il merito di aver svelato la crisi drammatica della rappresentanza e le scelte opportunistiche di un certo ceto politico. Ma la Lombardia è più importante della Puglia per una sinistra che vuole guardare al lavoro. Per questo credo che Sel farebbe un errore a non insistere su una posizione unitaria contro la deriva del Pd. La rottura in Lombardia non sarebbe senza conseguenze. Anche Rifondazione ha fatto i suoi errori ma l’unità credo sia soprattutto una richiesta popolare.
renata lovati
Qualcuno ha visto il sito : Penati nein danke ?
Chi lo voterà se anche all’interno del PD in tanti si domandano : ma era il candidato giusto?