Seduta del 25/07/2006
Arg. n. 3 – ODG – Proposta di Atto amministrativo n. 0078:
“Conto consuntivo del Consiglio regionale relativo all’esercizio finanziario 2005”, d’iniziativa dell’Ufficio di Presidenza.
&O
AGOSTINELLI Mario
Credo che il Presidente abbia colto che stiamo andando al di là solo del merito della questione, ma associamo la nuova Presidenza a una discussione sulle carenze, sulle difficoltà e addirittura sulla sperequazione che esiste tra funzionamento della Giunta e del Consiglio, che non è un buon segno per l’Istituzione della Lombardia. Quindi utilizzo questa occasione, oltre che per determinare poi la posizione di voto del nostro Gruppo, per riflettere – abbiamo poche occasioni di questo tipo – su alcuni aspetti che soltanto con un’azione politica, quindi un’iniziativa molto specifica, saremo in grado di correggere.
Parto dal dato che ci ha impressionato e che sottopongo alla valutazione di tutti i Consiglieri, indipendentemente dal Gruppo politico a cui appartengono, il bilancio del Consiglio, quello che stiamo in questo momento discutendo, ammonta a 69 milioni di euro. Con estrema cura, per esaminare il bilancio noi abbiamo provato a fare un esercizio: valutare, dal punto di vista della gestione dell’immagine e del funzionamento della comunicazione, quanto spende la Giunta. La Giunta, posso fornire il dato articolato e dettagliato, spende per operazioni – insisto – di immagine, di rappresentanza e di comunicazione 32 milioni di euro. Guardate che questo è uno scandalo, rispetto ai 69 del bilancio del Consiglio. Cioè sta avvenendo, in maniera a volte non molto esplicita, un sostanziale slittamento delle prerogative di rappresentanza della Regione esclusivamente in direzione della Giunta. E aggiungo un dato ancora più inquietante, tra l’altro c’è l’Assessore al bilancio, che lo può confermare, di questo il 43% è di pertinenza della Presidenza. Se questo dato lo manteniamo così e ci passiamo sopra significa che qualcosa non funziona. Sono molto grato ad Adamoli, che ha dato a questa mia osservazione un contenuto e una dignità che non può essere trascurata quando viene da qualcuno che ha calcato questa Assemblea in tutta la sua evoluzione. Quindi noi, se dovessimo monitorare questo dato di rapporto tra Giunta e Consiglio, dobbiamo dire di essere arrivati al limite. E vi prego, non riguarda me o Squassina o Muhlbauer, riguarda i diritti, le prerogative, la tutela del Consiglio, che evidentemente non verranno risolte soltanto dallo Statuto, ma verranno risolte se c’è una base di riflessione che riguarda tutti i Consiglieri, che impone che il modello di funzionamento sposti energie e, come capita sempre, risorse in direzione di prerogative che stanno qui dentro.
E qui aggiungo anche io due valutazioni che non hanno immediatamente a che fare col bilancio ma che impongono una rettifica per l’anno venturo: il Consiglio non può essere, e lo dico al Presidente, il presidio dell’opposizione; il Consiglio è il luogo dove tutti partecipano, dove il Presidente della Giunta – che io ho visto di sfuggita e devo dire che ne ho anche buoni ricordi – ritiene che il suo mandato lo tenga a essere qualche volta presente. Qualche volta. Guardate che questo dato non può essere semplicemente un brontolamento; io, almeno per la mia parte, chiedo al Presidente che inviti il Presidente della Giunta e gli Assessori a frequentare il Consiglio.
C’è un altro aspetto: io sono nuovo di questa Assemblea, vengo però da esperienze in cui i rapporti con le Istituzioni le hanno largamente frequentate, dicevo, io sono entrato da poco, e non ho tuttora informazioni sufficienti su quelli che sono gli strumenti a disposizione del Consiglio. Cioè dove vado io a prepararmi, ad esempio? Con che risorse? Non so. Provi a chiederlo ad esempio ai rappresentanti della Lega, che hanno lavorato con noi sulla questione ad esempio della legge sullo smog, con la Giunta fuori; io non sapevo dove andare a reperire documenti, risorse, informazioni, me li sono fatti da solo. Ma vi pare possibile? Credevo ci fosse in Consiglio una funzione che io potevo investire, qualcuno a cui rivolgermi. Come funziona la biblioteca? Che accesso abbiamo noi? Non possiamo, ad esempio, avere un rapporto di informazione all’esterno del Consiglio che dipende dalla buona volontà dei Consiglieri a proporsi alle televisioni locali. C’è qualcosa complessivamente che vorrei venisse in buona parte risolto, non del tutto, ma almeno che ci trovasse a definire un punto di partenza comune. Ad esempio io mi auguro che il Presidente possa farsi carico di avere dei momenti alti di formazione, per tutto il Consiglio, perché no? Ci sono delle funzioni, ad esempio, che potrebbero essere addirittura adottate come momenti straordinari e che richiedano però una posta in bilancio. Non ce n’è una di questo tipo.
Ecco, ho provato a ripercorrere dal punto di vista di uno che è nuovo a questa esperienza, alcune delle questioni che Adamoli ha posto come questioni di fondo. Non credo che noi possiamo fare molto di più che raccomandarci, però a tutti i Consiglieri indipendentemente dalla loro collocazione, perché indipendentemente a mio giudizio dal dibattito serrato che ci sarà nello Statuto, che pure sarà momento fondamentale, però già da adesso siano protagonisti dello scatto che io affido anche alla Presidenza. È chiaro però che con questa versione – insisto, 69 milioni contro 32 per le spese di rappresentanza, immagine e comunicazione della Giunta – lo sforzo che noi facciamo è quello di dare indicazione delle difficoltà che abbiamo davanti astenendoci, anziché votare contro, proprio per rimarcare la necessità di un cambiamento.
(Seduta del 25/07/2006
Arg. n. 4 – ODG – Progetto di Legge n. 0173:
“Rendiconto generale per l’esercizio finanziario 2005”, d’iniziativa della Giunta regionale.”
ODG 446).
&O
PRESIDENTE
Grazie a lei, Assessore Colozzi. Con questo intervento abbiamo concluso la discussione generale sui due provvedimenti abbinati, relativi all’assestamento dell’esercizio finanziario e all’assestamento di bilancio. Passiamo all’illustrazione degli ordini del giorno, esaminando i due provvedimenti separatamente, quindi esaminiamo adesso il provvedimento relativo Al rendiconto generale per l’esercizio finanziario 2005. Sugli ordini del giorno, se i presentatori intendono illustrarli, altrimenti io passerei poi alla votazione di questi ordini del giorno, cioè meglio prima la votazione… emendamenti non ce ne sono… non ci sono emendamenti, quindi oltre all’esame degli ordini del giorno dovremmo anche votarli. L’ordine del giorno 446 presentazione firmataria Agostinelli, Muhlbauer, Squassina, i relatori e i presentatori intendono illustrarlo? Fate un cenno… Agostinelli prego.
&O
AGOSTINELLI Mario
Noi volevamo che anche il Consiglio prendesse atto dell’utilità di non dare, come indicazione dei propri obiettivi di politica economica o dei propri provvedimenti politici, esclusivamente indicatori quantitativi, come quello del prodotto interno lordo, che tra l’altro devo dire segnalano ampiamente, da lungo tempo, difficoltà per quanto riguarda la Lombardia e invece a noi sembra di estrema utilità che anche il Consiglio rifletta sulla possibilità che si utilizzino indicatori scientificamente molto accreditati, come quelli che si chiamano i QUARS, cioè gli indici della qualità dello sviluppo regionale che, se venissero di anno in anno seguiti e confrontati, indicherebbero che atti di governo hanno effetti sulla qualità della vita, in modo particolare dei cittadini lombardi.
Quindi l’ordine del giorno chiede che si venga a prendere a riferimento non solo indici quantitativi, quanto piuttosto indici qualitativi e che, un po’ nello spirito che ci siamo detti questa mattina per quanto riguarda il funzionamento di alcuni servizi del Consiglio, proprio i Consiglieri in modo particolare siano messi in condizioni, attraverso l’attività degli uffici studi della Regione, di utilizzare sul territorio lombardo questi stessi indici per potere di volta in volta accreditare le scelte che vengono compiute e prendere delle conseguenti soluzioni di modifica o di conferma. Questa è la sostanza dell’ordine del giorno, un ordine del giorno oltretutto che non costa e che invece dà l’indicazione precisa di una strada diversa, di una strada interessante, che a noi sembra utile poter valutare insieme e quindi approvare.
Arg. n. 5 – ODG – Progetto di Legge n. 0174:
“Assestamento al bilancio per l’esercizio finanziario 2006 ed al bilancio pluriennale 2006/2008 a legislazione vigente e programmatico – I provvedimento di variazione con modifiche di leggi regionali”
ODG 439-440/453).
&O
AGOSTINELLI Mario
Il 439.
&O
PRESIDENTE
E basta? Già che c’è non può illustrare anche gli altri?
&O
AGOSTINELLI Mario
Sì, capisco, sono però due cose completamente differenti e quindi illustro il 439 e poi il blocco di quelli sull’ambiente e sul…
&O
PRESIDENTE
Va bene. Prego.
&O
AGOSTINELLI Mario
Per quanto riguarda il 439 fa riferimento alla necessità di aumentare, con una revisione in sede di bilancio, gli stanziamenti per la quota sanitaria regionale per la copertura parziale delle rette di ricovero alle case di riposo. Per quanto riguarda invece il blocco dal 441 al 449 credo, si tratta di una serie di ordini del giorno esplicitamente riferiti ad interventi, spostamenti sulle OPV esattamente configurate, che riguardano campi elettromagnetici, che riguardano pannelli solari, incentivi al risparmio e raccolta differenziata dei rifiuti.
Vorrei che venisse apprezzato il tentativo nobile che stiamo facendo, ma credo che sia una situazione disperata, quindi…
Arg. n. 5 – ODG – Progetto di Legge n. 0174:
“Assestamento al bilancio per l’esercizio finanziario 2006 ed al bilancio pluriennale 2006/2008 a legislazione vigente e programmatico – I provvedimento di variazione con modifiche di leggi regionali”
Emendamenti all’articolo 7).
&O
AGOSTINELLI Mario
Io avrei bisogno di un chiarimento, noi procedevamo agli emendamenti articolo per articolo, non ancora alle UPB, cioè i loro interventi non riguardano l’articolo 7, però va bene così. Io quindi procedo a illustrare i nostri emendamenti all’articolo che stavate discutendo e poi mi riservo di intervenire sugli altri articoli di volta in volta. Giusto?
&O
PRESIDENTE
No. Allora tutti gli emendamenti sugli UPB sono con tabelle allegate all’articolo e quindi si discutono sull’articolo.
&O
AGOSTINELLI Mario
Quindi io adesso illustro quelli sull’articolo 7 specificamente e poi tutti gli altri, d’accordo.
Allora c’è un blocco di nostri emendamenti, in particolare il 27, il 23, il 21, il 26 e il 22, oltre al 25 e al 24, che fanno riferimento alla mancanza di trasparenza del comportamento, almeno in sede di stesura di bilancio, di quanto attiene Finlombarda S.p.A., che non è tenuta a presentare al Consiglio regionale un rapporto annuale relativamente ai risultati della gestione del fondo e, dato che il rapporto è invece sottoposto all’approvazione del Consiglio, noi chiediamo espressamente che Finlombarda venga tenuta a un rapporto da sottoporre all’approvazione del Consiglio. Questo è l’emendamento 24.
Per rafforzare questa posizione gli altri emendamenti coinvolgono tra i destinatari dell’intervento di Finlombarda le stesse associazioni sindacali, che invece fino a qui ne sono escluse, e richiede che ci siano dei controlli, per quanto riguarda le destinazioni, che passino attraverso le Commissioni competenti, che di volta in volta se ne dovrebbero invece incaricare. C’è poi un’estensione dei compiti di Finlombarda, in particolare l’emendamento 21, che ritiene che si possa occupare anche di sostegno al reddito e alla tutela e all’incremento dei livelli occupazionali, in modo particolare quando si fa riferimento alle aziende o in cassa integrazione o in crisi. Questo è il blocco degli emendamenti fino a quel punto.
Più avanti noi abbiamo presentato un insieme di emendamenti, quelli in particolare alle UPB, che in maniera molto circostanziata potrei… posso rimandare alla lettura degli emendamenti, ma si articolano su un intervento, sulle questioni socio sanitarie, in particolare nelle aree materne infantili e nelle dipendenze, dove si chiede lo spostamento in quest’area più consistente. C’è un richiamo ancora una volta alla possibilità di sostegno del vecchio bilancio dell’agenzia di riconversione dell’industria bellica, che formalmente non è stata mai abrogata, c’è un blocco di spostamento dalla crescita continua e del tutto fuori controllo, se dobbiamo dirlo, del sostegno al buono scuola verso il diritto allo studio e al trasporto.
C’è poi un blocco di emendamenti che riguarda lo spostamento verso trasporti di carattere collettivo e incentivi alla mobilità sostenibile con una motivazione sostanziale, sono interventi che corrisponderebbero in futuro ad autentici risparmi per i cittadini, ma anche per la regione. C’è poi una decisa ridefinizione degli strumenti anche in questa via transitoria a sostegno di tutta quella parte delle energie rinnovabili e del risparmio energetico, che è ampiamente trascurata e rispetto a cui si lamentano i cittadini lombardi per mancanza di informazione e mancanza di strumenti indicativi a riguardo.
Altri sei emendamenti sono concentrati attorno allo smog e all’inquinamento dell’aria, sono emendamenti del tutto compatibili, dato che lo spostamento a riguardo non è rilevante, ma sono tra l’altro tutti a nostro giudizio preventivati almeno nelle dichiarazioni della giunta e mai applicati, quindi rendono del tutto inattuale questo aspetto. Ci sono poi 4 emendamenti che a nostro giudizio sarebbe colpevole trascurare, sono gli emendamenti che riguardano la sistemazione delle reti idriche, dove oggi c’è un 52% di perdita in una situazione di siccità assolutamente epocale, e che riguardano poi invece l’incentivo alla programmazione di intervento risanatorio e progettuale verso gli ATO, che oggi invece ne sono assolutamente privi. Noi vorremmo ad esempio che le dichiarazioni per cui gli ATO possono essere sostenuti da Finlombarda, solo se mandano a gara poi l’erogazione dell’acqua, venissero sostituiti da una norma più corretta, che è quella che la Regione invece dia i soldi ai progetti degli ATO, indipendente dalla loro volontà di privatizzare o meno l’acqua.
C’è un’ultima parte ancora di emendamenti consistenti, che riguarda il fondo di sostegno al reddito al di fuori dell’allocazione in questa direzione possibile, attraverso i fondi che noi riteniamo un pochino oscuri di Finlombarda, cioè uno spostamento determinato sulle UPB perché alcune spese del tutto o inefficaci o assolutamente inutili vengano invece spostate al sostegno al reddito dei lavoratori con particolari condizioni e particolari… perciò quelli che subiscono processi di allontanamento dal lavoro in età avanzata. Questo è il corpo di 31 emendamenti che noi abbiamo presentato, se si vuole poi… non so, passando alla descrizione articolo per articolo, io posso anche farlo.
&O
PRESIDENTE
Presidente, la ragione per la quale…
&O
AGOSTINELLI Mario
No no, me l’avete chiesto prima e quindi mi limito a questo.
&O
PRESIDENTE
Perché il 7 ricomprende le tabelle sulle quali sono stati fatti gli emendamenti e quindi sarebbe contraddittorio fare in un’altra maniera.
(Seduta del 25/07/2006
Arg. n. 5 – ODG – Progetto di Legge n. 0174:
“Assestamento al bilancio per l’esercizio finanziario 2006 ed al bilancio pluriennale 2006/2008 a legislazione vigente e programmatico – I provvedimento di variazione con modifiche di leggi regionali”
Dichiarazioni di voto).
&O
AGOSTINELLI Mario
Mah, nonostante il nostro gruppo – e lo testimonia il numero vasto di ordini del giorno e di emendamenti – abbia prodotto uno sforzo molto argomentato, per l’ennesima volta constatiamo una indifferenza a convergenze tutt’altro che formali e che riguardano tra l’altro il declino, la qualità della vita e il modello di crescita ormai che batte in testa della Lombardia. Noi volevamo però, dato che me ne dà l’argomento adesso l’intervento di Rosi Mauro, non sottovalutare il fatto che non è passata insomma in questi giorni la riforma della Costituzione e questo non è un dato indifferente. Cioè io credo che già qui si prefigurava in parte – e ne parleremo a lungo domani nella discussione sul DPEFR – una prospettiva che noi ritenevamo allarmante e che francamente insomma non credo abbia delle possibilità di essere riproposta tout court, c’è un fatto nuovo, è stata respinta la riforma della Costituzione e quindi anche alcuni degli aspetti che noi abbiamo cercato di correggere sarà più agevole riprenderli e correggerli nelle fasi successive.
Questa è la ragione che ci conforta ancora di più a prendere le distanze da questo bilancio, a votare contro, pensando però che le ragioni per discuterne meglio si presenteranno nei fatti.
(Seduta del 26/07/2006
Arg. n. 6 – ODG – Documento n. 0003:
“Documento di programmazione economico-finanziaria regionale 2007-2009, d’iniziativa della Giunta regionale”).
&O
AGOSTINELLI Mario
Grazie. Io ho ascoltato la relazione del Presidente di Commissione Rosi Mauro, ho ascoltato anche… non solo il tono, molto pacato, ma anche l’adesione, se si vuole, ad un progetto della Giunta che sembrerebbe francamente non mostrare crepe, cioè in buona sostanza viene ribadito che la linea di fondo, su cui vengono strutturati tutti i programmi e tutte le Finanziarie, ormai da sei anni, ricevono dalla maggioranza non solo una totale adesione ma ormai mischiano i linguaggi anche dei Gruppi. Credo sia motivo di soddisfazione per il Presidente Formigoni ma ho sentito da Rosi Mauro un elogio entusiasta di una linea che non è soltanto legata ai temi del bilancio, ai temi strettamente o squisitamente finanziari, quanto piuttosto ad un adesione ai principi di fondo, che so, la sussidiarietà orizzontale ad esempio, l’idea della famiglia… Lì c’è stato forse un errore, ha detto “dove l’uomo si realizza”, boh, l’uomo e la donna magari, no? La famiglia… o magari non si realizza soltanto lì, ecco. Però era talmente forte, lo dico come fatto politico, che preoccupa noi insomma, mi sembrava così forte l’adesione, anche del Presidente della Commissione Bilancio, ai principi di fondo da invitarmi a fare un intervento squisitamente di natura politica, per prendere le distanze. Lo sapete, noi abbiamo sui principi di fondo che ispirano questo DPEFR una profonda distanza. Allora, dato che l’abbiamo esaminato con cura, e l’abbiamo confrontato anche al DPEF nazionale, cioè è successo qualcosa nel frattempo, no? Cioè tutte le volte in Lombardia si ripropone pari pari una linea di fondo che il suo Presidente vorrebbe che diventasse una linea di fondo nazionale; lo dice, ha passato del tempo per cercare di spiegarlo anche in Senato, credo a questo punto… è rientrato qui, credo non deponendo le armi, e quindi preoccupandoci non poco. Ecco, dato che questa linea di fondo è reimpostata nel documento ed è profondamente distante dal documento presentato invece in sede nazionale dal nuovo Governo, bisogna anche… come dire, noi facciamo politica, siamo in un contesto nuovo. Con il Governo Berlusconi era probabilmente più agevole dare un contributo dalla Lombardia a una gestione nazionale; con il Governo Prodi insistere in questa direzione può creare delle difficoltà oggettivamente alla Lombardia, no? Io vorrei parlarne un momento, anche perché insisto insomma: l’idea di una forte coesione dell’Unione qui in Lombardia rende più praticabile un nostro gioco di opposizione alla linea lombarda e anche di sponda con la linea nazionale.
Allora, il documento è fatto così: 102 pagine di taglia-incolla, posso dirlo, lo dico anche… capisco perché è faticoso fare i documenti, che proviene dal PRS, dal documento che abbiamo già approvato e che mi sono riletto tutto, quindi ve le risparmio queste osservazioni, che un anno fa le abbiamo già fatte tutte queste cose. 34 pagine sono sul quadro legislativo e normativo, in parte sicuramente da mettere sotto osservazione, in parte quasi automatiche e ovvie, e poi 65 pagine ridescrivono il contesto socio-economico della Lombardia. Boh, non so se un DPEFR debba riproporci un’articolazione così fatta, cioè una cosa, lo ripeto, inutile, a meno che si voglia dire “Noi continuiamo la nostra battaglia anche quando è cambiato il Governo”. E allora è un messaggio politico, le 102 pagine messe a premessa per questo forse hanno questo significato e su questo ora intervengo; le 65 pagine sul contesto socio-economico della Lombardia io le contesto profondamente. Si dà, in un documento di programmazione economica, quindi non credo è il luogo più opportuno, ma dato che lo si fa, un quadro sull’eccellenza della Lombardia e sulla soddisfazione dei suoi cittadini che non ha nessun conforto nella gente che si incontra in giro in Lombardia. Insomma è impossibile che una Giunta come questa non prenda atto del malessere che c’è, se no vi porto in giro io. È vero che in questo DPEFR si dedicano due pagine così, al lavoro, però se frequentaste un pochino quegli ambienti insomma… non va così. E allora proviamo a riprendere, centrando innanzitutto su questo giudizio, alcune valutazioni. Rifondazione Comunista in una iniziativa pubblica ha esaminato, con uno sforzo notevole, su indici statistici recuperabilissimi, pubblici, che quindi potete controllare, le ragioni dello scarto tra il quadro idilliaco che fornisce la Giunta e il malessere che constatiamo. Poi noi naturalmente abbiamo quella funzione lì, quando arriveremo al Governo magari saremo più duttili al riguardo. Il dato che riteniamo utile che anche voi valutiate è il fatto che ormai il Prodotto Interno Lordo non è in grado di rappresentare di per sé la soddisfazione o meno dei cittadini rispetto ai propri governanti. Ve lo dico perché questo deve creare qualche problema a tutti: il fatto che la Lombardia è di gran lunga la prima Regione per Prodotto Interno Lordo pro capite, ed è soltanto decima – negli ultimi aggiustamenti nona – per quanto riguarda gli indici della qualità dello sviluppo regionale debba preoccupare. Ma guardate, lo potete constatare da voi, fate questi conti. Perché? Perché non capita a nessun altro di avere uno scarto così grande. Il Trentino, ad esempio, che è la seconda Regione per Prodotto Interno Lordo pro capite è, dal punto di vista della qualità della vita, la seconda Regione… Int…No no, ma tutti, nessuno… lo scarto… poi fate come volete ma, che so, la Lega Lombarda, che fa osservazioni, se lo deve chiedere, no? Se io ad esempio avessi delle… io ho una rappresentanza, se io avessi sul lavoro dei quadri così preoccupanti sarei davvero intenzionato a riflettere. L’unica Regione che ha uno scarto 9 tra la qualità della vita e il Prodotto Interno Lordo è la Lombardia, gli altri hanno al massimo uno scarto di 4 punti, è il caso delle Marche. Vuol dire allora che è usata male la ricchezza e male usato il bilancio che stiamo discutendo. Entro nel merito: la Lombardia è ventesima per ambiente, piccolo problema, no? Lo vedono tutti. La Lombardia non è vero, come dice Formigoni, che è il massimo per la Sanità, e guardate che non ho usato cose strane, ho usato l’assistenza domiciliare, lo screening dei tumori, le liste di attesa, la mortalità evitabile: la Lombardia si fa sopravanzare dal Friuli, dalla Toscana, dall’Emilia, dal Veneto, dalle Marche e dalla Liguria. Poi potete dire che non è importante però siamo qui per discutere di questo, in Consiglio, giusto? … Int…Ma come non corrisponde al vero?
&O
PRESIDENTE
Scusi Presidente Agostinelli, lei non deve replicare a chi inopinatamente l’ha interrotta, quindi invito anche i Consiglieri a rispettare le regole.
&O
AGOSTINELLI Mario
Ha ragione, ha ragione. Ci preoccupa molto, però qui lo constatiamo tutti e credo che nessuno possa brontolare, che per quanto riguarda partecipazione la Lombardia è al nono posto, pur avendo questa straordinaria tradizione di partecipazione. Beh basta vedere le lamentele ad esempio sul vostro DPEFR che hanno espresso CGIL, CISL e UIL, che dicono “Ma non ci avete nemmeno consultato”… Int…
&O
PRESIDENTE
Scusate, se ci sono le interruzioni poi calcolo anche il tempo.
&O
AGOSTINELLI Mario
Allora, partendo da questa constatazione voglio riportare due dati che di solito vengono confutati o non dati. Il primo: dato che si dice che le ragioni per questi scarti dipendono dal fatto che i trasferimenti che la Lombardia fa al nazionale sono spaventosamente ingiusti e c’è bisogno quindi non di federalismo fiscale, perché è un modo di dire, ma di tenerli qui, una volta per tutti, dall’INPS arrivano in Lombardia 31 miliardi di euro- li andate a vedere sul sito dell’INPS – ne ritornano da qui 29 miliardi, quindi 2 miliardi dall’INPS vengono dati in più alla Lombardia, sono la metà del fondo di perequazione – è vero Colozzi? – del fondo di perequazione della Lombardia. Allora anche questa storia che la Lombardia non ne può più perché deve tenere in piedi tutta l’Italia è mica tanto vera eh? … Int…Eh ma è inutile che… ah io non devo replicare, lo facciamo altre volte. È così però, voi mi dovete dire che non è vero, andate a dire che l’INPS è non veritiera. Sono o non sono 4,5 miliardi quelli di perequazione al fondo di solidarietà? Sono o non sono 2 miliardi quelli che l’INPS dà ai lombardi? Quindi se il disavanzo è 2 miliardi è più basso di quello che l’Emilia ad esempio, che non si lamenta, dà. E allora dirci – come è stato detto qui – che tutta l’impostazione è per… nonostante il referendum, di cui voi non parlate ma che c’è stato, nonostante la situazione nuova, il Governo nuovo, sarà di ribadire che occorre avere più soldi dal… e trattenerne di più, non regge, è un atto politico che noi abbiamo tutte le ragioni per contrastare, dicendovi di più però, guardate che non ve li lasciano quei soldi lì. Allora non si fa un bilancio “come se”, no, il bilancio si fa con quello che c’è, non si può dire, come ho letto lì, che “dato che tratterremo di più”, perché è fatto così il bilancio… il bilancio ipotizza che una parte più rilevante venga trattenuta. Io non so se il vostro Presidente è in grado di fare questo accordo però sul bilancio non si fanno le cose che si dovrebbero fare ma quelle che si possono fare, e qui c’è un punto. Certo che poi non succederà niente perché Infrastrutture S.p.A, Ferrovie Nord Milano e Finlombarda sono fatte in modo tale da non rendere trasparente il buco che si crea, eh? Lo nascondono lì. Guardate che sto dicendo una cosa precisa… Int…Come no? Voi dovete spiegare ad esempio… ieri l’avete bocciato il nostro emendamento. Volete fare una relazione su quanto trattiene Infrastrutture S.p.A. e quanto trattiene soprattutto Finlombarda e di quanto sarebbe competenza del bilancio, che invece va a finire lì dentro? Questo è un problema politico. Io credo che l’abbiate fatto coscientemente e accortamente una cosa di questo genere. Perché lo dico? Perché quando noi siamo stati messi in allarme dalla CGIL, che ha fatto addirittura ricorso alla Corte Europea, all’inizio pensavamo che fosse un atto – come dire? – di pura denuncia. Eh no, è cambiata la mission di Finlombarda: Finlombarda incomincia a diventare sempre di più un luogo… come dire? Quasi una banca della Regione dove dei flussi vanno in direzione ad esempio della Sanità, delle Infrastrutture, e io ve ne dico una per tutte…
&O
PRESIDENTE
Presidente Agostinelli, la invito a concludere perché ha finito il suo tempo.
&O
AGOSTINELLI Mario
Arrivo alla fine. Ad esempio che Finlombarda utilizzi dei soldi per consigliare, di più che per consigliare, per premere sulle Ato perché vadano a gara e non vadano in house, ma mica è una cosa indifferente eh? Mica è una cosa indifferente, ne parliamo domani nel PDL… Cioè io volevo, e avrei moltissimo in più da dire, poi però lascio, ci siamo messi d’accordo, a Muhlbauer e a Squassina, un intervento determinato anche sulle cifre, cioè a noi ha fatto spavento ad esempio, e qui finisco, che ci sono 15 milioni sull’avviamento al lavoro e sulla… ma insomma, se ne spende 32 per le questioni di immagine e di comunicazione della Giunta, di cui il 43% sono per la Presidenza, insomma queste cose qui si fa fatica addirittura a dirle. Poi guardate che non me ne dovrei preoccupare solo io, tutti se ne dovrebbero preoccupare, a meno di aderire ad un modello che io tra l’altro trovo in giro abbastanza diffuso, e che cioè della Lombardia se ne parli soltanto attraverso la voce e l’avidità anche, che fa parte della politica, del suo Presidente. Ecco, io invece collego a questa mia osservazione tutto un modo, da qui in avanti, con cui Rifondazione Comunista, stando nell’Unione, e tra l’altro presentando un emendamento comune, vuole aprire questa fase nuova – insisto, per noi referendum e nuovo Governo è una fase nuova – e quindi dire che con estrema correttezza la nostra posizione sarà sicuramente più incalzante.
(Seduta del 27/07/2006
Argomento n. 4 all’ordine del giorno:
“Comunicazioni del Presidente della Giunta regionale in merito ai rapporti con il Governo nazionale”.
Abbinato a ODG 498, in data 27 luglio 2006, a firma dei Consiglieri Galli, Concordati, Benigni, Quadrini, Guarischi, Alboni, Adamoli e Galperti, sulle priorità e le richieste della Regione Lombardia al Governo nazionale, relativo alla comunicazione del Presidente della Giunta).
&O
AGOSTINELLI Mario
Io ho la netta sensazione che si stiano creando aspettative di apertura che vanno molto al di là delle affermazioni, che per altri versi invece io dirò di apprezzare, del Presidente che è venuto in Consiglio a investire il Consiglio di un passaggio di estrema importanza. Francamente non ne vedo le ragioni, se non andiamo ai contenuti e alle distanze ad esempio nette che si sono rimarcate non venti anni fa, ieri, su un atto importante come il DPEFR. Allora io credo che a nessuno di noi, tanto meno all’intelligenza del Presidente, sfugge il momento politico in cui si inserisce la novità di valorizzare il Consiglio, novità in quanto il confronto in Consiglio per definizione non è una melassa, è l’espressione di una conflittualità che nella società lombarda si fa rappresentare. Proprio per questo io credo che, come ha detto Formigoni nei confronti del confronto con Prodi, gli apprezzamenti per questo cambio di passo vanno verificati nel concreto per poter dire se siamo o meno soddisfatti.
Vado quindi rapidamente non alla forma, ma ad alcune questioni che potrebbero essere o apparire perfino un po’ stridenti. Guardate che ha vinto l’Unione, non l’Ulivo, ha vinto l’Unione e ieri – lo voglio dire a Formigoni – io non ho potuto replicare, ma ero abbastanza, come dire, anche un po’ irritato oltre che deluso dall’intervento conclusivo di Colozzi, che ha fatto un errore che lei non ha ripetuto oggi qui, quello cioè di dare una lettura delle posizioni che sono qui in Consiglio forzatamente non ricomponibile. Lui ha parlato di una maggioranza, di una minoranza e di un’opposizione e ha qui volutamente tagliato fuori, si badi bene, per costruzione ingegneristica, non certo per contenuti, una parte, la mia ad esempio, che non ha ragione da nessuna parte per essere confusa, anzi noi facciamo parte dell’Unione a tutti gli effetti, costruiamo un’ipotesi di lavoro che passa dal Consiglio.
Insisto che è abbastanza sensibile anche al mutamento di quest’intervento oggi, provo a dire dove in particolare. Cioè che si faccia un incontro con il Governo e, insisto, un governo nuovo, dopo l’esito di un referendum, che Galli continua a far finta che non ci sia stato, ma che ha inteso anche nell’atteggiamento che si sta costruendo in questo momento, beh è un fatto che io vorrei che si consolidasse e non riguardasse soltanto il tema urgente e importante delle infrastrutture, perché questa cosa a me sembra davvero un percorso da indagare fino in fondo e quindi, per come nasce, da apprezzare ma non confondere.
Allora io credo che noi siamo debitori a questo Consiglio di una lettura della questione del Nord in discontinuità con quella che è stata fatta da chi la governava fino adesso, abbiamo avuto anche un dibattito aspro ieri e lo dobbiamo fare parlando della Lombardia che c’è, non di quella che ci inventiamo o che vorremmo che fosse. Su questo io potrei avere degli accenti anche per alcuni esagerati, ma è il confronto che lo risolve, non la delimitazione a priori degli steccati all’interno delle forze politiche. Ecco, io credo ad esempio che è finita la fase in cui l’autoreferenzialità e l’autosufficienza della Lombardia era un elemento trainante della politica di questo Consiglio.
Credo di avere ieri, lo dico adesso a Formigoni che è qui perché è difficile a volte comunicare con il Presidente, anch’io come Pizzetti vorrei che lei fosse più di frequente qui, è importante per il funzionamento del Consiglio la presenza del Presidente, ieri io citavo questa cosa che non potete più far finta che non esiste, cioè due miliardi alla Lombardia arrivano dall’INPS ogni anno e sono esattamente la metà del nostro trasferimento da qui alle Regioni per solidarietà. Se si chiudesse il trasferimento come chiede qualcuno qui o come ripete perfino il Presidente a volte o fa pensare sui giornali, beh voi come li pagate questi due miliardi, dico di pensionati, non di opere stradali eh, di pensionati, di elettori?
Allora io provo… ho davvero piacere di potere una volta tanto nel Consiglio, che già ieri ha cominciato a ripagarci anche di uno sforzo, parlo di tutti, svolto, lei ha parlato, Presidente, di metodi innovativi, credo stia tentando di praticarli con questo incontro e me ne compiaccio, spero non solo sulle infrastrutture. Voi sapete che per il mio Gruppo le infrastrutture sono una priorità e che nemmeno l’affollamento finanziario sulle infrastrutture ci sembra rilevante per la soluzione dei problemi della Lombardia. Ho sentito però che avete parlato anche di agenzia per l’innovazione e di come costruirla, allora dato che lei è qui io la prego che questa novità di metodo non si riproponga ad esempio oggi pomeriggio. C’è un fatto eh, noi oggi andiamo a votare e a discutere il PDL 120, in netto contrasto allo stato attuale con i decreti o con i progetti di legge che porta avanti il Governo nuovo; possiamo andare avanti cosi? Cioè che noi se li anticipiamo prima creiamo una ragione di conflitto, o discutiamo dei valori che portiamo avanti noi e dei valori che portano avanti gli altri? E cioè la mia richiesta: andiamo oggi a farla fuori a maggioranza, a minoranza, magari con qualche ipotesi un po’ pasticciata, oppure ci riflettiamo di più?
Eh, o troviamo un accordo oppure oggi pomeriggio ad esempio il metodo di cui ha parlato il Presidente non si verifica, con possibilità di aprire un conflitto con il Governo nazionale che forse, dato che l’acqua non è più ritenuto, c’è stato un dibattito insomma, un bene economico rilevante, ci potrebbe portare a contenziosi pesanti, a ricorsi e a queste cose. Quindi ci siamo giustamente presi, lo sa Maullu, del tempo anche dalle due alle quattro per cercare di affrontare questa cosa.
Gliene dico un’altra. Io spero non si ripeta più una cosa come quella che è successa per gli IRCCS, a cui io e tutti noi, il nostro Gruppo tiene tantissimo. Cioè gli IRCCS sono tre gioielli della Lombardia ma la trasformazione in fondazione non ci assicura che rimangano tali, ed è stata fatta in una notte, mica in Consiglio eh. Cioè uno degli atti più rilevanti del 2006 avviene a chiusura di Governo, è così, Cè quando è venuto in Commissione ci ha detto “beh effettivamente anch’io penso che non era la cosa più opportuna”. Io faccio una domanda ad esempio: ma per salvare la ricerca per assistenza all’Istituto dei Tumori cosa faremo? Aumentiamo i DRG per l’Istituto dei Tumori? Boh! Cioè dobbiamo stare attenti a come lavoriamo, ci siamo dati un metodo importante, io lo apprezzo moltissimo.
Chiudo con una cosa che Formigoni sa, a me particolarmente cara se volete. C’è un problema del lavoro, no? La Lombardia vive un declino a partire da quello che era il suo perno, il lavoro complessivamente, lavoro, impresa, diritti del lavoro, stabilità, qualità; ma se il lavoro continua a essere mortificato anche il Consiglio funziona male, no? Anche il Consiglio funziona male. Perché non scegliamo ad esempio che anche da questo punto di vista qualcosa di emblematico… quegli operai dell’Alfa che vengono sempre davanti, perché non affrontiamo questo nodo finalmente coniugando la crisi del lavoro con qualcosa di innovativo? Cioè andiamo a dire a Prodi che se fa l’agenzia per l’innovazione ha a che fare con quella roba lì, magari la mettiamo lì, non lo so ma risolviamo un problema come quello delle energie alternative, della mobilità, che affrontiamo a parole ma che non risolviamo mai… Altrimenti guardate che noi siamo di nuovo in contraddizione, quelle cose lì se le prendono le Regione Toscana o la Regione Puglia, che magari fanno meno…
&O
PRESIDENTE
Agostinelli, la inviterei a concludere.
&O
AGOSTINELLI Mario
Ho proprio finito.
&O
PRESIDENTE
No, un minuto ancora. Prego.
&O
AGOSTINELLI Mario.
Quindi volevo dire che io ho apprezzato purché si ritenga che non siamo alle sfumature. Cioè la costruzione di un clima nuovo avviene anche riconoscendo fino in fondo che c’è un conflitto democratico, che abbiamo delle posizioni da conquistare su terreno più avanzati, perché noi siamo debitori in questo senso all’intera società lombarda e non solo ai rapporti tra gli eletti qui dentro.
(Seduta del 27/07/2006
Argomento n. 4 all’ordine del giorno:
“Comunicazioni del Presidente della Giunta regionale in merito ai rapporti con il Governo nazionale”.
Abbinato a ODG 498, in data 27 luglio 2006, a firma dei Consiglieri Galli, Concordati, Benigni, Quadrini, Guarischi, Alboni, Adamoli e Galperti, sulle priorità e le richieste della Regione Lombardia al Governo nazionale, relativo alla comunicazione del Presidente della Giunta
Dichiarazioni di voto).
&O
AGOSTINELLI Mario
Con una disinvoltura inaspettata, la richiesta di Formigoni di avere al suo fianco un dibattito nuovo e possibilmente l’intero Consiglio dietro il confronto che si apre con il Governo Nazionale si conclude, perché è inevitabile, con una spaccatura nel Consiglio rispetto a questa richiesta e con precise responsabilità. Capisco quali sono i bilanci di questa cosa: un possibile allargamento della maggioranza dal loro punto di vista probabilmente è un bilancio positivo, e invece è un effetto che dovremmo riconsiderare, anche se in questo momento non lo drammatizziamo, per quello che riguarda la politica dell’Unione. Io vorrei che tutti avessero presente come arriviamo a questo passaggio, con una procedura del tutto irrituale: ci è stato detto che avrebbe fatto un intervento Formigoni, dopo tredici bis ripetuti, a un certo momento ci è stato confermato che avremmo fatto seguire una discussione a cui assolutamente nessuno, se non fuori da qui probabilmente, ha mai pensato di dare esito con un ordine del giorno. È così, no? Avremmo potuto, in un passaggio così importante, decidere tutti assieme che costruivamo questo passaggio. Non è avvenuto e non credo che questa cosa la possiamo sottovalutare, anche per quelli che sostengono quest’ordine del giorno.
Guardate che se andate ad esaminare, perché sono atti questi qui, i contenuti della mozione alternativa che l’Unione unitariamente ha proposto ieri, non cento anni, ieri, le differenze con la gran parte delle conclusioni di questo documento sono lampanti. Questo è il problema politico di oggi, capite? Poi noi abbiamo tanti modi per ricomporci, ma sono pietre i contenuti. Da questo punto di vista io non mi sentirei mai, per un atto irrituale, di depotenziare l’atto di ieri. Lo riconfermo tutto, con lo stesso grado di unità che avevo espresso dentro l’Unione. Altri devono probabilmente giustificare cosa è avvenuto, e qui provo a entrare nel merito. Guardate, a volte le cose più pesanti si fanno proprio per un piatto di lenticchie e forse siamo stanchi alla fine di questa situazione, beh, che si riduca la questione settentrionale a un problema sostanzialmente di strade non credo faccia un gran bene a questo Consiglio, dopo gli sforzi che ha fatto in questi giorni. Hanno ragione sia Zamponi che Monguzzi: noi abbiamo sostanzialmente riscritto una lettura e dato una lettura alla straordinaria fase che riguarda la Lombardia come se il lavoro, la partecipazione, l’ambiente, la qualità non fossero l’elemento chiave. Beh, qui c’è una differenza grande di analisi. La mia speranza è che quella parte che aveva fatto con noi l’analisi sul DPEFR abbia modo di ricredersi. E qui vengo invece ai punti più precisi.
Io temo che tra l’altro questo documento possa portare qualche non piccolo problema a quell’unità ancora formale, ma non indifferente per il successo della vicenda, che riguarda i rapporti tra la Regione, la Provincia e il Comune; io ho dei dubbi che la Provincia di Milano possa condividere, su Pedemontana, Tangenziale Est e Brebemi, il giudizio che c’è qui dentro e quindi, come dire, mi sembra facciamo un’operazione difficile, se l’apriamo così.
La seconda grossa questione: ma davvero la lettura che si dà qui sul federalismo fiscale può avere una parvenza di approccio, come si dice adesso, bipartisan? Io ve lo leggo: “Autonomia, responsabilità, crescita competitiva e sussidiarietà con l’obbligo di salvaguardare la scala della capacità finanziaria dei territori delle singole Regioni e consentire una partecipazione al capitale di riscossione S.p.A. in proporzione al peso dei gettiti tributari regionali”. Lo condivide la Lega, noi no.
E qui, la parola solidarietà…
&O
PRESIDENTE
Presidente Agostinelli, la prego! Grazie.
&O
AGOSTINELLI Mario
Ho finito. La parola solidarietà non ci sarebbe stata nello sforzo, e anche se fatto magari fuori di qui tanto male, è l’ultima questione, qui ho proprio finito, beh, davvero voi pensate che l’agenzia ad esempio serva solo per essere competitivi? Ma no, servirebbe per innovare prodotti, lavoro, giovani che vanno all’estero, di cui parliamo tutti i giorni nei giornali ma di cui qui non si dice assolutamente niente.
Ecco, io non sono nemmeno d’accordo per votare questo per punti separati, cioè io credo che l’atto che è stato compiuto è un atto che purtroppo ha una sua organicità e a questa organicità va risposto con un’altrettanta organica opposizione, quindi con l’annuncio nostro di un voto contro, che cercherà prima o poi però di ricostruire le condizioni da cui siamo partiti. Per ricostruire queste condizioni, però, non basteranno pacche sulle spalle o delle smentite a parole.
(Seduta del 27/07/2006
Argomento n. 4 all’ordine del giorno:
“Comunicazioni del Presidente della Giunta regionale in merito ai rapporti con il Governo nazionale”.
Abbinato a ODG 498, in data 27 luglio 2006, a firma dei Consiglieri Galli, Concordati, Benigni, Quadrini, Guarischi, Alboni, Adamoli e Galperti, sulle priorità e le richieste della Regione Lombardia al Governo nazionale, relativo alla comunicazione del Presidente della Giunta
Dichiarazioni di voto).
&O
AGOSTINELLI Mario
Anch’io devo apprezzare gli interventi che sono stati fatti a nome dei gruppi da Concordati, da Adamoli e da Benigni; voi avete sentito con quanta tensione, anche, attraversavamo questo passaggio, di come noi ci siamo richiamati alla forza che aveva avuto ieri il voto sul DPEFR, che a nostro giudizio, dopo questa decisione, conta ancora di più. È proprio per rafforzare anche questa adesione di fatto e non solo di facciata e per ricomporre anche una strada per l’Unione che noi decidiamo di non partecipare al voto.
(Seduta del 27/07/2006
Argomento n. 4 all’ordine del giorno:
“Comunicazioni del Presidente della Giunta regionale in merito ai rapporti con il Governo nazionale”.
Abbinato a ODG 498, in data 27 luglio 2006, a firma dei Consiglieri Galli, Concordati, Benigni, Quadrini, Guarischi, Alboni, Adamoli e Galperti, sulle priorità e le richieste della Regione Lombardia al Governo nazionale, relativo alla comunicazione del Presidente della Giunta
Dichiarazioni di voto).
&O
AGOSTINELLI Mario.
Io ho sentito nell’intervento di Galli una riflessione che ridimensiona una interpretazione del voto, mi pare che Galli dica “Guardate che io non volevo minimamente dissociare il mio Gruppo dalla costruzione di una operazione anche politica che c’era”, e lo conferma e dà una interpretazione politica che ha tutto il diritto di diffondere. C’è lui vale la pena che vada sulla stampa, che vada dappertutto, è corretto dire che questa è la posizione della Lega, checché ne dicano gli altri. Ma non si può, per nessuna ragione, concordare in una sede di rapporto, che so, tra il Presidente e un Gruppo dissidente, o tra i Gruppi così, che l’esito di una votazione venga sospeso e reinterpretato. Guardate, non esiste, cioè io vi do anche una via di soluzione: si vota adesso per forza, è obbligatorio, io ho fatto la mia dichiarazione di voto, ho detto cosa facevo, lei me l’ha consentito, si ricorda? Mi ha fatto anche… abbiamo fatto anche passare del tempo. Dopo può darsi che voi troviate perfino la modalità, che so, di presentare con dei pezzi diversi quella cosa e di farla rivotare, stiamo qui fino a… ma adesso si vota quella roba lì così come è, perché abbiamo fatto tutta la procedura, per tornare indietro bisogna che tutti qui conveniamo che quel voto là è stato fatto o per scherzo o per cattiva interpretazione. IO devo dirvi che mi ricordo che sul 446 presentato ieri – te lo ricordi? – io mi ero sbagliato, e allora vi chiedo di rivotare adesso. Non esiste.
(Seduta del 27/07/2006
Argomento n. 4 all’ordine del giorno:
“Comunicazioni del Presidente della Giunta regionale in merito ai rapporti con il Governo nazionale”.
Abbinato a ODG 498, in data 27 luglio 2006, a firma dei Consiglieri Galli, Concordati, Benigni, Quadrini, Guarischi, Alboni, Adamoli e Galperti, sulle priorità e le richieste della Regione Lombardia al Governo nazionale, relativo alla comunicazione del Presidente della Giunta
Dichiarazioni di voto).
&O
AGOSTINELLI Mario
Dato che sono state introdotte delle valutazione che avranno un loro rilievo politico io voglio dire che da questo andamento contorto il documento e l’esito dell’operazione è largamente depotenziata, se ne sono accorti tutti insomma. Mi importa molto che il regolamento venga mantenuto e quindi nelle prossime volte noi siamo tutelati una vota votati e non si torni indietro, noi non avremmo fatto del problema di votare per parti separate o meno un problema politico anzi ci interessava anche se volete, rimane però, ve lo vorremmo dire con forza, la nostra contrarietà a utilizzare dei momento così importante e dei documenti così rilevanti in maniera così contorta da non potere nemmeno essere capiti al di fuori di questo luogo. Quindi io come dire nel confermare il voto contro rimango un po’ perplesso che un’operazione così importante si faccia con questa modalità, che la rende del tutto o poco efficace oppure non molto ecco eclatante pero è una mia valutazione anche un po’ triste volete.