Dichiarazione di Mario Agostinelli, capogruppo regionale del Prc
“Sono certamente sacrosante le rivendicazioni del Sindacato che chiede più infermieri e un adeguamento delle loro retribuzioni, come previsto dalla piattaforma per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro. Ridicolo è però che Formigoni indossi improvvisamente i panni di Marchionne, anzi, di un Marchionne a metà, che si accorge dei salari troppo bassi, ma solo degli infermieri, limitando a un’unica categoria professionale considerazioni che in realtà valgono per molti lavoratori.
Il problema è che, in questi anni, Regione Lombardia ha fatto davvero molto poco per rispondere all’oggettiva carenza infermieristica, spesso utilizzandola come una clava contro i malati, a tutto vantaggio di una politica in favore delle strutture private.
Quante volte, soprattutto durante l’estate, sono stati chiusi, negli ospedali pubblici, interi reparti per mancanza di personale, con drastiche riduzioni di posti letto mai più ripristinati? E non è stato forse questo il metodo attraverso il quale sono stati cancellati servizi per la lungodegenza e la cronicità, mentre cure un tempo gratuite per diritto sono state scaricate sulle famiglie costrette ora a pagare profumatamente i posti nelle Rsa?
E non dimentichiamo come la Regione abbia talora sopperito alle carenze di infermieri con figure provenienti da altri Paesi, assunte però tramite cooperativa e quindi penalizzate da un punto di vista contrattuale.
Che allora oggi Formigoni si mostri paladino dei lavoratori è davvero paradossale. E siamo peraltro indignati del suo continuo attacco alla contrattazione nazionale quando, da anni, il Presidente lombardo si uniforma, in casa propria, alle peggiori abitudini in materia di personale: in Regione e negli altri enti pubblici il precariato è in continua crescita e le misure per la stabilizzazione dei lavoratori sono del tutto insufficienti, addirittura al di sotto di quanto previsto dagli accordi nazionali”.