Seduta del 27/07/2006
Argomento n. 4 all’ordine del giorno:
“Comunicazioni del Presidente della Giunta regionale in merito ai rapporti con il Governo nazionale”.
Abbinato a ODG 498, in data 27 luglio 2006, a firma dei Consiglieri Galli, Concordati, Benigni, Quadrini, Guarischi, Alboni, Adamoli e Galperti, sulle priorità e le richieste della Regione Lombardia al Governo nazionale, relativo alla comunicazione del Presidente della Giunta
Dichiarazioni di voto
AGOSTINELLI Mario
Con una disinvoltura inaspettata, la richiesta di Formigoni di avere al suo fianco con un dibattito nuovo l’intero Consiglio nel confronto che si apre con il Governo Nazionale, si conclude, inevitabilmente, con una spaccatura nel Consiglio. Dal punto di vista del Presidente, un possibile allargamento della maggioranza è un bilancio positivo, mentre si tratta di un effetto molto negativo per quello che riguarda la politica dell’Unione. Vorrei che tutti avessero presente come si è arrivati a questo passaggio: con una procedura del tutto irrituale in cui ci è stato comunicato che Formigoni avrebbe fatto un intervento a cui avremmo fatto seguire una discussione a cui assolutamente nessuno, manifestatamente, ha mai pensato di dare esito conclusivo con un ordine del giorno. Avremmo potuto decidere tutti assieme la definizione di un passaggio così importante.
Questo non è avvenuto e non credo che tutto ciò si possa sottovalutare e sia avvenuto per caso.
Se esaminiamo i contenuti della mozione alternativa che l’Unione unitariamente ha proposto solo ieri, le differenze con la gran parte delle conclusioni del documento presentato oggi sono lampanti. Questo è un problema politico. Noi avremo modo di ricomporci, ma i contenuti di questo documento sono come pietre. Io non mi sarei mai, sentito di depotenziare l’atto di ieri con cui abbiamo respinto la finanziaria del centrodestra. Lo riconfermo tutto, con lo stesso grado di unità che avevo sostenuto dentro l’Unione. Altri dovranno probabilmente giustificare cosa è avvenuto, e qui provo a entrare nel merito. A volte le cose più pesanti si fanno proprio per un piatto di lenticchie e noi siamo stanchi di questa situazione; che si riduca la questione settentrionale a un problema sostanzialmente di strade non credo faccia un gran bene a questo Consiglio. Hanno ragione sia Zamponi che Monguzzi: qui si è sostanzialmente riscritta l’analisi della straordinaria fase odierna che riguarda la Lombardia, come se il lavoro, la partecipazione, l’ambiente, la qualità della vita non fossero gli elementi chiave su cui ragionare. Qui c’è una differenza grande di analisi tra noi e chi voterà il documento. La mia speranza è che quella parte che aveva fatto con noi un’analisi condivisa del DPEFR abbia modo di ricredersi. Temo tuttavia che questo documento possa creare seri problemi a quell’unità ancora formale, ma non indifferente per il successo dei rapporti tra Lombardia e governo Nazionale, che riguarda i rapporti tra la Regione, la Provincia e il Comune: ho dei seri dubbi che la Provincia di Milano possa condividere, su Pedemontana, Tangenziale Est e Brebemi, il giudizio che troviamo in questo documento.
Vorrei porre una seconda questione rilevante: ma davvero la lettura che si dà sul federalismo fiscale può avere una parvenza di approccio, come si dice adesso, “bipartisan” ? Do lettura al documento: “Rivendichiamo autonomia, responsabilità, crescita competitiva e sussidiarietà con l’obbligo di salvaguardare la scala della capacità finanziaria dei territori delle singole Regioni e consentire una partecipazione al capitale di riscossione S.p.A. in proporzione al peso dei gettiti tributari regionali”.Questa posizione certamente la condivide la Lega, noi no .
Perché la parola solidarietà non compare? Ma davvero pensate che l’agenzia per l’innovazione, per esempio ,serva solo per rendere più competitive le imprese e non per difendere il lavoro? Eppure servirebbe per innovare prodotti, lavoro e per fare rientrare giovani che vanno all’estero, di cui parliamo tutti i giorni nei giornali ma di cui qui non si dice assolutamente niente.
Io non sono nemmeno d’accordo sulla possibilità di votare questo documento per punti separati. Credo che ciò che è stato compiuto abbia purtroppo una sua organicità e a questa organicità va risposto con un’altrettanta organica opposizione. Quindi con la nostra dichiarazione di voto contrario registriamo un grave problema politico che cercheremo, come sta nella nostra strategia, di affrontare e di ricomporre. Per ricostruire le condizioni di una ricomposizione nell’ Unione, però, non basteranno pacche sulle spalle o smentite a parole.