E’ stata approvata ieri, nella seduta del Consiglio regionale, una risoluzione per la discarica di Stabio, presentata dai consiglieri Agostinelli e Uslenghi, da tempo impegnati sulla vicenda in Commissione Ambiente.
Il documento impegna la Giunta ad “assumere ogni iniziativa, tramite le competenti Autorità italiane, nei confronti della Confederazione Svizzera, affinché vengano effettuate verifiche sul rispetto delle misure di limitazione alla discarica”.
Un primo successo, quindi, per i due consiglieri promotori dell’iniziativa, grazie alla quale si andrà ad appurare se la discarica rappresenti fattore di pericolo per la salute dei residenti di Stabio. Nel qual caso, con la risoluzione votata, Regione Lombardia si attiverà per eliminare ogni situazione di rischio per la popolazione.
Il Consiglio si fa quindi garante dell’impegno della Giunta non solo ad avviare i rapporti con il Canton Ticino, ma anche a monitorare e, nei limiti delle sue prerogative, a risanare una situazione intollerabile per gli abitanti locali e ancor più preoccupante per le possibili decisioni di ampliare la discarica lungo il confine da Cantello a Val Morea.
Resta tutta la questione del traffico di amianto e del collegamento palese tra la discarica di Stabio e i rifiuti di Viggiù: con un viaggio di soli 5 Km si potrebbe continuare a svuotare man mano la discarica svizzera – che ha grande attrattiva per gli inerti – in modo da poterla riempire con nuovo materiale. Ma in Italia, come nel resto dei Paesi europei, ogni tipo di amianto, anche quello definito “meno pericoloso”, l’amianto-cemento, deve essere smaltito come rifiuto speciale.
Intanto, il lavoro istituzionale di Agostinelli e Uslenghi servirà da verifica rispetto all’azione sulla quale si è ottenuto l’impegno della Giunta e da tramite con la popolazione locale.
REGIONE LOMBARDIA VIII LEGISLATURA
CONSIGLIO REGIONALE ATTI 15863
VI COMMISSIONE CONSILIARE
“AMBIENTE E PROTEZIONE CIVILE”
PROPOSTA DI RISOLUZIONE N. 0020
Risoluzione concernente la discarica di inerti sita nel territorio di Stabio, nella Confederazione Svizzera, a ridosso del confine con la Lombardia
approvata nella seduta del 13/05/2009
Relatore: Domenico USLENGHI
Restituito alla Presidenza del Consiglio il: 18 maggio 2009
Il provvedimento si compone di n. 4 pagine
IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA LOMBARDIA
PREMESSO:
- che nel territorio del Comune di Stabio, nella Confederazione Svizzera, è stata realizzata una discarica di inerti a ridosso del confine con la Lombardia e precisamente del territorio del Comune di Cantello – località Gaggiolo, in Provincia di Varese;
- che in tale discarica risulta presente anche cemento-amianto;
- che la normativa svizzera, diversamente da quella vigente nell’Unione Europea, consente lo smaltimento del cemento-amianto mediante semplice interramento in discariche di inerti;
CONSIDERATO che tale discarica, come emerso dalle relazioni svolte nella seduta della VI Commissione del 22 aprile 2009:
- si configura come deposito in rilevato, che raggiunge un’altezza superiore ai 50 metri, per una lunghezza di 350 metri e una larghezza di 50 metri;
- è posta a una distanza media di circa 5 metri dal confine la Lombardia, e in alcuni punti coincide con la linea di confine;
CONSIDERATO che sul territorio lombardo, in prossimità della linea di confine, insistono alcune abitazioni, preesistenti alla discarica medesima, da cui la discarica dista poche decine di metri, mentre risulta rispettata la distanza dalle abitazioni in territorio svizzero prevista dalla normativa svizzera;
CONSIDERATO che la presenza nella discarica di materiale contenente amianto, anche in superficie, è motivo di forte preoccupazione per le possibili conseguenze negative sulla salute della popolazione lombarda residente in prossimità del confine;
CONSIDERATO altresì che:
- la discarica per le sue dimensioni, soprattutto in altezza, oltre che avere un impatto fortemente negativo sul paesaggio, ha parzialmente compromesso le preesistenti normali condizioni di soleggiamento delle abitazioni, riducendo le ore di illuminazione solare delle medesime;
- la presenza della discarica ha recato e reca forte pregiudizio economico ai proprietari residenti, in quanto gli immobili degli stessi hanno registrato un rilevante calo del loro valore e sono divenuti praticamente incommerciabili;
CONSIDERATO che in data 22 maggio 2007 è stato raggiunto un accordo presso il Consolato generale d’Italia a Lugano, con cui le Autorità svizzere si impegnavano al ridimensionamento del progetto originario sia per il primo che per il secondo lotto, e precisamente a un abbassamento della quota massima del rilievo e alla riduzione del volume utile di deposito, per conseguire un minore impatto per le abitazioni dei residenti lombardi a ridosso del confine;
CONSIDERATO che, secondo le notizie apprese, il Comune di Stabio ha autorizzato l’avvio dei lavori del secondo lotto del sito di stoccaggio in questione, che ne comporta l’ampliamento;
CONSIDERATO che tale ampliamento, consistente in una estensione del deposito, è destinato a interessare il crinale di confine in direzione della località di Rodero – San Maffeo, sì da incidere su una zona di pregio naturalistico e rilevante ai fini della ricarica della falda acquifera del Varesotto;
VISTA la relazione della Provincia di Varese – Settore Ecologia ed Energia in data 31 ottobre 2008, nella quale viene riassunto lo stato di fatto progettuale della discarica, viene analizzato il contenuto del progetto di ampliamento, con osservazioni relativamente ai diversi aspetti di impatto della discarica, ed infine vengono proposte alcune misure, anche di carattere preventivo, per contenere gli effetti negativi della discarica sul territorio lombardo, in particolare per quanto riguarda i rifiuti (amianto), la tutela delle risorse idriche sia superficiali che sotterranee, la tutela degli ecosistemi;
PRESO ATTO che a distanza di due anni dal suddetto accordo, anche a causa dell’imminente ampliamento sopra riferito, le condizioni dei luoghi hanno accresciuto le preoccupazioni nella popolazione locale;
CONSIDERATO che, trattandosi di discarica localizzata sul territorio di uno Stato estero, non vi è alcun potere di verifica diretta in capo alle Autorità italiane relativamente al rispetto, da parte della società che gestisce l’impianto, di quanto convenuto nell’accordo del 22 maggio 2007;
CONSIDERATO che la tutela della salute è riconosciuta dalla Costituzione, all’articolo 32, come diritto fondamentale dell’individuo e interesse della collettività;
CONSIDERATO che il diritto alla salute si esplica anche nel diritto all’ambiente salubre, che pertanto riveste il medesimo rango di diritto fondamentale e primario;
CONSIDERATO che la tutela di tali diritti e interessi deve essere assicurata indistintamente sull’intero territorio italiano, indipendentemente dalla prossimità ad un altro Stato, anche non appartenente all’Unione Europea;
CONSIDERATO che anche la Confederazione Svizzera, come membro dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, è tenuta al perseguimento dell’obiettivo fondamentale dell’Organizzazione, indicato dalla relativa costituzione, consistente nel raggiungimento da parte di tutte le popolazioni del livello più alto possibile di salute, definita nella medesima costituzione come condizione di completo benessere fisico, mentale e sociale, e non soltanto come assenza di malattia o di infermità;
RITENUTO pertanto necessario, in particolare in questo momento in cui stanno per iniziare i lavori della seconda fase della discarica, sia verificare il rispetto dell’accordo raggiunto il 22 maggio 2007, sia appurare se, anche con l’applicazione delle misure di limitazione derivanti dall’accordo sopra citato, la discarica, data la vicinanza alle abitazioni, rappresenti comunque un fattore di pericolo per la salute dei residenti lombardi di confine e per l’ambiente;
PRESO ATTO altresì che sulla vicenda risulta aperta un’indagine della Procura della Repubblica di Varese;
VISTO l’art. 38 del Regolamento interno del Consiglio regionale;
I M P E G N A L A G I U N T A
- Ad assumere ogni iniziativa, tramite le competenti Autorità italiane, nei confronti della Confederazione Svizzera, affinché vengano effettuate verifiche sul rispetto delle misure di limitazione alla discarica stabilite nell’accordo del 22 maggio 2007 e venga inoltre appurato se, anche con l’applicazione delle misure di limitazione predette, la discarica rappresenti comunque un fattore di pericolo per la salute dei residenti lombardi di confine e per le componenti ambientali in territorio lombardo, con impegno altresì a fornire i dati risultanti da tali verifiche.
- Ad assumere, in caso di esito negativo delle verifiche, ogni iniziativa, tramite le competenti Autorità italiane, nei confronti della Confederazione Svizzera, affinché venga eliminata la situazione di pericolo per la salute della popolazione residente e per l’ambiente determinata dalla presenza della discarica.
- A riferire alla Commissione delle iniziative assunte e dei risultati conseguiti.