(Seduta del 06/11/2007
Arg. n. 4 – ODG – Progetto di legge n. 0073:
“Norme sulle esenzioni dai ticket sanitari ed esenzione dai ticket delle prestazioni di pronto soccorso”, d’iniziativa dell’associazione “Medicina Democratica”.
(PROPOSTA DI DELIBERAZIONE DI NON PASSAGGIO ALL’ESAME DEGLI ARTICOLI).
Abbinato all’ordine del giorno numero 1151).
TICKET – DISCUSSIONE GENERALE 6/11/07
Grazie. Data la straordinaria attenzione del Consiglio per i temi che stanno particolarmente a cuore ai cittadini lombardi, credo che la questione dei ticket abbia una rilevanza davvero unica, e data la presenza davvero un po’ insolita di Consiglieri dell’opposizione, io farò un intervento abbastanza articolato. Articolato per chiarire a che punto è, non solo in Commissione ma nella percezione del Consiglio, uno dei problemi di maggiore attualità, per quanto riguarda le condizioni materiali, e anche per quanto riguarda i diritti dei cittadini, delle cittadine, dei lavoratori e delle lavoratrici della Lombardia.
Noi abbiamo, con grande insistenza, in una seduta di Commissione, ottenuto la messa all’ordine del giorno di una legge di iniziativa popolare, di cui sono state raccolte le firme, 22 mila firme, grosso modo tre anni fa; il presidio che c’era oggi è la testimonianza di quello sforzo grande.
Devo dire che nella seduta di Commissione il Presidente di Commissione si è reso disponibile alla discussione di questo progetto di legge, che languiva all’interno di una procedura mai attivata, e l’articolo 13 bis ha raccomandato di portare oggi in discussione, e quindi – ripeto – purtroppo con grande disattenzione. Ma non è una cosa assolutamente ordinaria, quella di una discussione di una legge popolare sui ticket.
Quindi ci viene consegnata una decisione a maggioranza della Commissione, che noi vorremmo non solo contrastare ma vorremmo indurre tutti quelli che ascoltano in questo momento in Consiglio, quelli che hanno una rappresentanza diretta degli elettori, e quindi della cittadinanza lombarda, ad affrontare questa bizzarra soluzione di non passare alla discussione sugli articoli, nientemeno che su una legge popolare, che riguarda questioni di estrema attualità.
Noi abbiamo suggerito al Presidente di Commissione ovviamente di consentire la discussione ma poi di non retrocedere dalla possibilità che comunque le richieste contenute in questo articolato vengano in qualche modo portate all’ attenzione del Consiglio.
E qui io vi anticipo che in ogni caso Rifondazione Comunista riproporrà all’interno della Commissione un PDL apposito. Per di più noi siamo intenzionati a sottoporre all’intero Consiglio un ordine del giorno finale, che recuperi questo oscuramento del dibattito.
Allora, la Finanziaria del 2000 –e una volta tanto ricostruiamo una storia che viene invece riportata continuamente con valutazioni assolutamente difformi, a seconda di chi avanza – aveva deciso l’abolizione dei ticket sui farmaci, la compartecipazione, per quanto riguardava i ticket, soltanto per il codice bianco ( quindi in tema di pronto soccorso, non certo quello che prevale oggi in Lombardia) mentre per le specialistiche e per la diagnostica, l’annuncio era che si sarebbero aboliti i ticket.
Di fatto questa è stata una colpa di quel Governo: non se ne era fatto nulla, e, quindi, nei fatti eravamo rimasti fermi a 36 euro per una quantità, otto prestazioni, che in Regione Lombardia non sono mai stati tali. La Regione Lombardia ha sempre applicato dieci euro in più.
Quindi la Regione Lombardia, anche rispetto alla Finanziaria del 2000, si è messa fuori, cercando soltanto di ragionare sulle esenzioni, che erano al di sotto dei sei anni e al di sopra dei 65 anni, e per un reddito che allora era identificato come un reddito inferiore a 36 mila euro, per applicare poi dei correttivi.
Quindi allora la Regione Lombardia si era avventurata ad attaccare la Finanziaria con l’aria di dire “Io la miglioro”.
Beh, vediamo i risultati. Nel 2002 la Regione Lombardia applica 2 euro per ricetta con 4 euro di massimo per le ricette con più prescrizioni applica al Pronto Soccorso con il codice bianco non 25 ma 35 euro e 50 euro quando è abbinata al Pronto Soccorso anche una serie di prestazioni, di diagnosi o altro.
Quindi la Lombardia nel 2002 si pone nettamente al di sopra delle prescrizioni del Governo; nel 2003 aggiunge ed aggrava la situazione, portando da 36 a 46 euro il ticket per la specialistica e la diagnostica.
In sostanza nasce, tra i cittadini della Lombardia, un tale scontento e un tale disagio da raccogliere le firme per questa legge oggi portata in Consiglio, che viene tenuta nelle cantine per tre anni. Capite? Per tre anni i lombardi – vi prego di ascoltare – i lombardi pagano dieci euro in più per tutte le prestazioni di una certa rilevanza e 2 euro per ricetta in più, dopo aver pagato l’aumento IRPEF e l’IRAP, che avrebbero dovuto, nell’intenzione diFormigoni, giustificare “l’eccellenza” della Lombardia.
Vi prego riascoltare e valutare oltre le bugie distribuite a una stampa credulona. A volte ci diciamo delle cose che non trovano nessuna base reale, materiale, di giustificazione, e quindi la reazione dei cittadini che fanno e portano in Consiglio una legge con una petizione popolare è più che giustificata. Tre anni e vediamo come si risponde nel frattempo. Perché uno dice: “ beh, la Regione Lombardia era fuori misura, l’avrà corretta”. No, la Finanziaria del 2007 porta il ticket del Pronto Soccorso in codice bianco a 25 euro e aggiunge – questo ci dispiace perché Rifondazione l’aveva anche contrastato – dieci euro per ricetta.
La Lombardia, colta di sorpresa, attacca questi dieci euro a tutto il resto, facendo finta che si era dimenticata che nel 2006 erano state aggiunte, per le prestazioni specialistiche e per la diagnostica, 7 euro ogni volta.
Quindi noi ci troviamo, in Lombardia, con una quantità e con una situazione dei ticket, che assolutamente non hanno confronto nelle altre Regioni. E la domanda che ci si pone, avendo dietro questa legge popolare, è se la Regione Lombardia è in grado o no di accogliere il fatto che successivamente il Governo toglie i dieci euro dalle ricette per ricondurre a normalità la situazione. Assolutamente no: si usa il provvedimento governativo per fare propaganda; si dice che i dieci euro il Governo li toglie perché ha fatto richiesta la Regione Lombardia! In effetti ha premuto Rifondazione in Parlamento, non scherziamo! Nel frattempo non si fa nessuna autentica revisione e noi rimaniamo tuttora con prima visita e visita di controllo che in Lombardia – lo sa il Presidente Macconi perché ce lo riconosciamo quando facciamo gli incontri in Commissione – più esami diagnostici, più visita di controllo, potrebbero costare 90 euro in più che in qualsiasi altra parte d’Italia. Ma scherziamo? E intanto questa legge non viene portata in discussione e non si passa alla discussione degli articoli!
Se uno deve pagare 90 euro in più magari va dal privato, o sbaglio? E infatti nel 2006 aumentano del 33 per cento i ricoveri privati e diminuiscono del 12 per cento i ricoveri pubblici e le prestazioni ambulatoriali e dei privati aumentano del 165 per cento.
Mica sono tanto innocenti le decisioni della Giunta Lombarda!
Andiamo avanti. Viene il giugno del 2007 e la Regione modifica i ticket ma senza nessun confronto. Macconi lo sa, glielo chiediamo. Venga, per favore, l’Assessore Bresciani – che oggi naturalmente non c’è – venga l’Assessore Bresciani e discutiamo come questi dieci euro in meno decisi dal Governo abbiano effetti sulla situazione del pagamento del ticket in Lombardia.
Riconosco che per quanto riguarda il Pronto Soccorso e le esenzioni per età, la Lombardia finalmente fa uno sforzo: esenzione fino a 14 anni per il Pronto Soccorso, 25 euro invece che i 35 precedenti, però si fa pagare la riabilitazione, si paga il day hospital, l’odontoiatria e tutta la fisioterapia.
Quindi si colpiscono – come capita sempre – per delle ragioni puramente di equilibrio di bilancio, delle categorie reali, anche se sembra che in Lombardia le persone non abbiano volto, non c’è una persona che sta male, c’è il bilancio, e una volta che lo si toglie a uno e all’altro, magari un o è malato e l’altro no, è lo stesso. Al fondo dell’intervento di questa Giunta c’è qualcosa di impalpabile: non le persone in sé , ma le persone, di fronte ai bilanci e al pareggio di bilancio.
E qui arrivo alla fine. Noi abbiamo – e questo ho dato mandato anche a Macconi di considerarlo – nel progetto di legge alcune cose che sono state superate, ma altre no.
L’articolo 2 della legge di iniziativa popolare prevede che le esenzioni vengano portate a 18.000 lire . Cioè che le esenzioni possano essere estese alle famiglie che hanno un reddito non di 8 mila euro, come previsto oggi ma almeno di 18 mila euro, nella Lombardia ricca.
Infine noi vi chiediamo di ragionare sul fatto che per certe malattie – uno ha l’esofagite e anche magari un problema, che so, collegato – il ticket massimo rimanga quello che si applica per le otto prestazioni, ma si facciano dei pacchetti più estesi e più aderenti in una Sanità programmata. E ancora che non si escludano più dai Lea l’odontoiatria, la medicina fisica e il day hospital diagnostico.
Vedete, è una discussione assolutamente pacata, strutturata,che può produrre frutti importanti e il non passaggio all’esame del Consiglio permette che la Giunta continui a distanziarsi e a stare lontano dai bisogni dei cittadini.
Vi sottoporrò comunque un ordine del giorno per riportare, all’interno della Commissione e del Consiglio, una proposta sulla riduzione della compartecipazione alla spesa sanitaria e il suo rapporto con il reddito.
Seduta del 6/11/07 “ Comunicazione del Presidente della giunta sul Federalismo”
Federalismo 6/11/07
Io ho il privilegio fortuito di essere ascoltato, essendo l’unico Gruppo in disaccordo. Con estremo realismo vorrei affrontare due questioni che non mi sembrano risolvibili qui. La prima: sembra che i tempi di discussione del 116 siano scissi dai tempi di discussione del 119. E’ così nei fatti, e non è chiaro se questa Giunta e chi li rappresenta, e cioè in particolare Formigoni e Colozzi, a questo punto abbandoni il progetto di 119 approvato qui a grande maggioranza e rifluiscono nel progetto del Governo, perché anche questo è interessante saperlo. Qui era nato un 119 che non dava assolutamente la possibilità di difendere i diritti a livello nazionale, trattenendo una quota esorbitante di IVA e di Irpef. Cosa avete fatto? Lo chiedo. Avete rinunciato a difendere quel vostro progetto propagandistico, pur di avere sulle materie del 116 una strada di percorso privilegiata?.
La seconda grossa questione: Sono rimaste dodici le materie da devolvere? Neanche l’opposizione era d’accordo su tutte e dodici le materie, o sbaglio? Adesso, non so, la domanda la faccio anche a Benigni; si dà mandato ancora per dodici materie? Avevamo votato, ve lo ricordavate, punto per punto e il PD non aveva appoggiato l’intero articolato.
Ho finito. Una risposta è importante e vorrei che nella lealtà di questo confronto il Presidente capisse che dodici materie, parlo a Formigoni proprio per la sua autorevolezza e la scissione del 116 dal 119 non stanno nei patti del Governo nei confronti della Lombardia. Farò presente questa incongruenza intera coalizione che governa a livello del Paese.
(Seduta del 06/11/2007
Arg. n. 4 – ODG – Progetto di legge n. 0073:
“Norme sulle esenzioni dai ticket sanitari ed esenzione dai ticket delle prestazioni di pronto soccorso”, d’iniziativa dell’associazione “Medicina Democratica”.
(PROPOSTA DI DELIBERAZIONE DI NON PASSAGGIO ALL’ESAME DEGLI ARTICOLI).
TICKET ODG CONCLUSIVO 6/11/07
L’ordine del giorno, in una forma molto blanda, chiede che ci sia una riconsiderazione da parte della Commissione, di alcuni aspetti che, all’interno del progetto di legge, che è stato portato oggi in Consiglio, non sono stati minimamente né superati e tantomeno considerati all’interno di nessuna discussione precedente in Commissione.
Non chiede, se volete, di riprendere totalmente la legge quanto piuttosto di impegnare la Giunta regionale a presentare un rapporto al Consiglio sul rapporto tra le entrate che vengono dai ticket e la loro incidenza sui servizi, aspetto estremamente importante e interessante come elemento di valutazione.
E poi c’è una richiesta che la Commissione III avvii un’indagine su questi temi e che alla fine valuti misure di compartecipazione, collegate in modo particolare al Pronto Soccorso e ai pacchetti complessivi di prestazione, che consentano di affrontare anche la questione del supermanto degli 8 mila euro di reddito per le esnzioni, che sono francamente un aspetto da tutti considerato non adeguato.
Quindi non c’è – se volete – altro che la richiesta di un approfondimento su cui mi sembra ci possa essere molta più convergenza rispetto agli stessi proponenti e che vi prego tutti di considerare. Tra l’altro vorrei, da questo punto di vista, se possibile, anche una risposta da parte del Relatore di maggioranza, perché questo è un ordine del giorno che è assolutamente eccentrico rispetto alla decisione di passare o no alla considerazione dei singoli articoli. Mi sembra una via di uscita insomma.
(Seduta del 06/11/2007
Arg. n. 4 – ODG – Progetto di legge n. 0073:
“Norme sulle esenzioni dai ticket sanitari ed esenzione dai ticket delle prestazioni di pronto soccorso”, d’iniziativa dell’associazione “Medicina Democratica”.
(PROPOSTA DI DELIBERAZIONE DI NON PASSAGGIO ALL’ESAME DEGLI ARTICOLI).
Abbinato all’ordine del giorno numero 1151
Dichiarazioni di voto).
TICKET DICHIARAZIONE DI VOTO 6/11/07
PRESIDENTE
Passiamo adesso alle dichiarazioni di voto per la votazione del non passaggio della proposta di delibera di non passaggio all’esame. Sono iscritti, come dichiarazione di voto, il Presidente Agostinelli. Non vedo altri iscritti, prego Presidente.
AGOSTINELLI Mario
Credo di avere detto ampiamente le ragioni per cui occorreva andare ad esaminare punto per punto, la proposta di legge di iniziativa popolare. Ho addirittura chiesto che torni in Commissione, e quindi la mia richiesta è ovviamente di discutere e non di accedere alla richiesta di non passare all’esame degli articoli. Quindi voterò contro la richiesta della giunta e del Presidente della III Commissione.